La tecnologia fa passi da gigante più velocemente di quanto immaginiamo. La nostra vita viene costantemente modificata dall’introduzione di nuove tecnologie atte a semplificare e migliorare la nostra vita, e quasi non ce ne accorgiamo! A volte diversi tipi di evoluzioni tecnologiche vanno a intersecarsi, creando ibridi che superano le fantasie dei nostri avi del ventesimo secolo! Ad esempio, per quanto riguarda gli spostamenti, i navigatori continuano a evolversi e migliorare, offrendo sempre più servizi e comodità ai guidatori. Eppure, questi dispositivi non sono immuni dall’evolversi della connettività: infatti, molti dei navigatori satellitare di ultima generazione sono dotati di tecnologia Bluetooth. Ma di cosa si tratta? A cosa serve? Di cosa stiamo parlando? Vediamo di fugare dubbi e rispondere alle varie domande. Iniziamo!
Il navigatore satellitare: di cosa si tratta?
Partiamo dalle basi: il navigatore GPS è semplicemente un dispositivo elettronico digitale capace di ricevere il segnale radio satellitare GPS (Global Positioning System), segnale che viene integrato dal database stradale per aiutare il guidatore sfruttando un percorso stradale interattivo da una qualsiasi posizione di partenza a una località di destinazione prefissata.
Il navigatore satellitare: optional delle auto
Ormai molte auto al giorno d’oggi presentano tra i comfort offerti in concessionaria l’opzione di avere il navigatore GPS incorporato o inseribile a scelta. Alcune linee di marketing offrono addirittura un sistema di navigazione satellitare GPS che sfrutta dei pittogrammi sul cruscotto per indicare il percorso da seguire. Le mappe sono caricate su una penna USB da inserire nell’apposita entrata durante la navigazione. Altre opzioni prevedono un navigatore portatile esterno con schermo tattile tra gli optional, il cui sistema (Windows CE) si integra col sistema dell’auto. Si possono anche scaricare delle app apposite che controllano i consumi e lo stile di guida dell’utente, offrendo consigli per migliorare l’efficienza degli spostamenti. Questi sistemi di cui sopra ultimamente sono presenti direttamente su alcuni dei modelli di navigatori GPS più famosi e presenti sul mercato.
Il navigatore satellitare: lo smartphone
Ebbene sì: oggi, i nostri telefoni cellulari possono fare tantissime cose, oltre a fare telefonate e mandare messaggi. Tra le varie opzioni, i telefoni possono trasformarsi in navigatori GPS! Infatti, ormai praticamente tutti i modelli presenti sul mercato permettono la navigazione satellitare con diversi sistemi (GPS, GLONASS, BeiDou ecc) – oltre ad altre opzioni, come la compatibilità con vari formati di file (PDF, Microsoft Office ecc) – o, in mancanza casuale della geolocalizzazione satellitare, con la triangolazione GSM – UMTS (entro un chilometro) o OTDOA (Observed Time Difference Of Arrival) per le reti di quarta generazione (4G) o la rete Wi Fi (SpotFi) – entro i cento metri.
Lo standard Bluetooth: di cosa si tratta?
Adesso invece concentriamoci sull’aspetto della connettività, più tecnico. Il BT essenzialmente è uno standard tecnico industriale – economico e sicuro – di trasmissione dati, tra dispositivi differenti tra loro, tramite una frequenza radio sicura a raggio corto (fino a dieci metri) capace di cercare quegli stessi dispositivi coperti dal suddetto segnale radio indicato per le reti personali senza fili. Stiamo parlando di una connessione tra diversi tipi di dispositivi smart (palmari, telefoni cellulari, personal computer, portatili, stampanti, fotocamere digitali, smartwatch, console per videogiochi, cuffie ecc), l’unico requisito è la presenza delle specifiche hardware e software necessarie allo standard Bluetooth per funzionare.
Il navigatore satellitare: la connessione Bluetooth
Lo standard Bluetooth non è più limitato ai dispositivi sopra descritti: ormai è presente in maniera sensibile e palpabile anche nel settore dell’industria (strumenti di misura, lettori ottici ecc) per connettere i vari macchinari ai datalogger. Come dicevamo all’inizio di questo articolo, poi, esistono sul mercato ricevitori GPS esterni che possono essere collegati via USB o, appunto, attraverso connessioni senza fili come il Bluetooth: questo per connettere il navigatore satellitare ad altri dispositivi smart (palmari, PC, computer portatili, telefoni cellulari ecc). Così nascono le soluzioni ibride presenti sul mercato, ovvero dispositivi portatili che sono utili alla navigazione – anche se creati per scopi diversi – grazie ai ricevitori GPS e ai software per gestire la cartografia. I modelli di navigatore dotati di Bluetooth possono poi diventare il vivavoce del cellulare, sfruttare il riconoscimento vocale, il text to speech e ricevere informazioni sul traffico (TMC) attraverso un sistema integrato nel caricabatterie da auto. Alcuni sistemi integrati nelle auto possono collegare il sistema di navigazione al telefono cellulare, permettendo un’interconnessione utile ai massimi sistemi.
Il navigatore satellitare: il primo telefono navigatore GPS
Fu la Nokia e commercializzare uno dei suoi telefoni con una scheda di mappe d’Italia e un’antenna satellitare – con la quale si collegava attraverso la connessione Bluetooth – che permetteva al telefono di determinare la propria posizione. L’insieme di due tecnologie – posizionamento e connessione – che hanno permesso di rivoluzionare l’industria delle telecomunicazioni.
Il navigatore satellitare: il sistema di posizionamento GPS
Ma facciamo un passo indietro e definiamo di cosa parliamo quando nominiamo il Global Positioning System. Chiamato anche NAVSTAR GPS (NAVigation Satellite / Signal Timing And Ranging Global Positioning System) è, per l’appunto, un sistema di posizionamento e navigazione satellitare di origine militare nato negli Stati Uniti d’America. Sfruttando una rete apposita di satelliti artificiali in orbita nello spazio, permette a un terminale mobile o a un ricevitore GPS di accedere a informazioni sulle proprie coordinate geografiche, orario, qualsiasi sia la condizione metereologica e la posizione – sul globo e dintorni. La localizzazione si basa sulla trasmissione di segnali radio dai satelliti interessati e sull’analisi e rielaborazione dei suddetti segnali da parte del ricevitore. Questo sistema di posizionamento è gestito dagli USA ma il suo uso è aperto al pubblico: è accurato generalmente gestendo uno scarto di pochi metri, scarto ovviamente dipendente da diversi fattori (condizioni metereologiche, disponibilità, posizione, qualità, tio, effetti radiopropagazione, rifrazione, relatività ecc).